sexta-feira, 25 de julho de 2008

Sogno di una domenica mattina

Cari Italians, passeggio per la mia città, e' domenica mattina, il sole e' gia' alto nel cielo. Mi imbatto in una piccola e variopinta folla da cui si levano urla di giubilo: e' un matrimonio, ogni domenica se ne celebra uno nella piazza del Comune, oggi tocca ad Anna e Lucia suggellare il loro amore. Una locandina distoglie la mia attenzione: il capo del governo chiede con forza misure contro le morti sul lavoro, venti morti bianche all'anno sono ancora troppe. Bambini spensierati giocano in un giardinetto li' accanto, cosi' pulito e curato da brillare in lontananza: un genitore, da lontano, li sorveglia distrattamente, mentre cerca di rilassarsi un poco al sole di primavera. Un vigile segnala a un'automobilista che li' non si puo' parcheggiare, e questi ringrazia. Quattro ragazzotti coi jeans stracciati si inseguono e scherzano fra loro; uno di questi spacchetta una rivista e butta il nylon nel cestino. Le biblioteche sono aperte, e cosi' gli uffici comunali e i negozi. Le facce sorridenti, gli animi distesi: e' domenica. Autobus elettrici sibilano assieme alle poche auto. Poi mi sveglio...non e' un matrimonio, e' l'unione simbolica e non riconosciuta celebrata durante un gay pride, il premier vuole bandire le intercettazioni e mettere la mordacchia ai magistrati, genitori preoccupati sorvegliano i propri figli costretti a giocare in giardinetti sporchi e terra di conquista per spacciatori e bulletti, SUV in doppia fila ostacolano il passaggio dell'unico autobus che la domenica passa nel giro di un'ora, fra carte ed escrementi il marciapiede quasi non si vede piu', i negozi sono sprangati, i ragazzotti maleducati, le facce delle persone corrucciate e sospettose, la mano stretta sulla borsetta, il rumore assordante e i polmoni di chi passeggia in difficolta'. Il cielo e' grigio, ma dietro allo smog c'e' ancora il sole... chissa', forse per questo paese, per questo mondo c'e' ancora una speranza, forse no.

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